fronte collage

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martedì 20 maggio 2014

Non esiste un mercato libero dell'arte....


rispondo ad un articolo apparso questo blog...
http://www.collezionedatiffany.com/new-york-record-per-christies-scarpitta/#comment-804

Ma siamo sicuri  che stiamo parlando di un " libero mercato" ? .. in economia un bene  molto limitato nella quantità  può determinare distorsioni e squilibri tra domanda e offerta... ma l'oggetto artistico è unico e quasi irripetibile... chi c'è l'ha può fare il prezzo ...qualunque prezzo! Stiamo quindi parlando di un mercato di tipo monopolistico.
La storia insegna che questi tipi di mercato subiscono tracolli imprevedibili e repentini perchè gestiti da pochi individui incapaci a calmierare le oscillazioni dei mercati liberi contermini. I record finanziari annunciati , ricordano tanto ciò che ne è normalmente sotteso : " l'aggiotaggio". Disporre di notizie , o peggio produrle ad arte pompando le valutazioni sembra l'unico gioco che riesca ancora bene. Ma probabilmente , in periodo di crisi, i caveau delle banche e dei grandi investitori devono essere pieni zeppi di opere  che devono entrare  ben rivalutate nell'attivo dei bilanci aziendali.
Penso , che se qualcuno indagasse sui venditori e compratori effettivi (e non i procuratori che partecipano effettivamente alle aste) probabilmente si vedrebbero diversi casi di opere acquistate dagli stessi venditori. Ciò al solo fine di confermare le valutazioni di apertura dell'asta e così permettere una rivalutazione del proprio capitale aziendale.
Le opere poste in asta sono ben poca cosa rispetto a quanto immobilizzato dagli operatori  del settore.
non c'è che aspettare, che qualcuno scoperchi questo vaso di Pandora.....

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